Teatro di Urbisaglia affollatissimo per il debutto dello spettacolo “I racconti di Spoon River”.
Un nuovo progetto che vede la collaborazione della compagnia CTR Calabresi Tema Riuniti con gli Amici della Musica di Uribisaglia e al loro coro Equi-Voci di Urbisaglia, diretto dal maestro Cristina Picozzi. In scena gli attori Liliana Ciccarelli, Luca Feliziani, Antonella Gentili e Giuliano Sampaolesi. Regia di Piergiorgio Pietroni e Liliana Ciccarelli. Ringraziamenti all’Amministrazione Comunale per l’ospitalità e a Ettore Lambertucci per le bellissime foto.
Note di regia:
Lo spettacolo consiste nella lettura scenica di diverse poesie tratte dalla raccolta intitolata “Antologia di Spoon River”, pubblicata nel 1915, del poeta americano Edgar Lee Masters, nella traduzione che ne fece Fernanda Pivano nel 1943 per la casa editrice Einaudi.
La mise en éspace, affidata agli attori della Compagnia CTR Calabresi Tema Riuniti di Macerata, è accompagnata da alcuni gospel eseguiti dal vivo dal Coro Equi-Voci di Urbisaglia, a sottolineare l’impronta americana, ma universale allo stesso tempo, dei sentimenti e degli stati d’animo che percorrono i versi, attraverso i quali l’autore espone situazioni di vita reale, a volte drammatica, a volte umoristica, ma sempre raccontata con una impronta poetica di profonda attualità.
Cenni sull’opera:
Tra il 1914 e il 1915 il poeta americano Edgar Lee Masters pubblicò sul “Mirror” di St. Louis una serie di poesie in versi liberi, successivamente raccolti nell’Antologia di Spoon River.
“Qualcosa di meno della poesia e di più della prosa”: così l’autore definiva la propria opera. E, in effetti, la struttura netta e scarna dei versi sembra dare ragione a Masters.
Ogni poesia racconta, in forma di epitaffio, la vita degli abitanti dell’immaginario paesino di Spoon River, sepolti nel cimitero locale. In realtà Masters si ispirò a persone veramente esistite nei paesini di Lewistown e Petersburg, vicino a Springfield nell’Illinois. Molte di esse, ancora in vita, si sentirono offese nell’accorgersi che le proprie faccende più segrete e private erano state rese pubbliche.
Ciò che contraddistingue i personaggi di Masters è che, essendo morti, non hanno più nulla da perdere e quindi possono raccontarsi, confessare con assoluta sincerità i propri peccati, le ambizioni, gli amori, i propri “non detti”