Debutto il 29 aprile 2022 alle 21 al teatro parrocchiale di Loro Piceno di “Mai stata sul cammello”.
Mai stata sul Cammello
di Aldo Nicolaj
Personaggi e Interpreti
Olga: Liliana Ciccarelli
Elsa: Giorgia Tranquili
Pedro: Luís Marreiros
Regia: Luis Marreiros
Foto di Ettore Lambertucci
Note di regia:
“Sei egoista, troppo. Pensi soltanto a te stessa. Non posso sacrificarti completamente la mia vita.”
“Mai stata sul cammello? ” di Aldo Nicolaj è una commedia brillante dal sapore agrodolce nella quale si affronta la tematica del rapporto di natura possessiva che si instaura tra madre e figlia.
Olga è una vecchia signora che non dimostra l’età che ha. Intraprendente, calcolatrice, golosa di dolci e avida di attenzioni, vive intrappolata nei ricordi delle passate avventure e nel rimpianto
della bellezza, le cui tracce permangono fino a tarda età. Non perde mai l’occasione di rimproverare alla figlia il non saper sfruttare le
opportunità che le si presentano di costruirsi un rapporto duraturo con gli uomini.
Elsa, figlia cinquantenne di Olga, è l’opposto di sua madre: timida, nervosa, insicura, ma anche affettuosa e premurosa. Il suo sogno è viaggiare, andare in Africa e chissà, andare sul cammello!
Elsa è il bersaglio preferito dei giochi inventati da Olga, ed è a tal punto vittima di questa madre stravagante da diventare preda delle pillole tranquillanti. Sono queste il suo strumento preferito
per prevenire gli attacchi di isteria procurati dal comportamento “birichino” della madre, capricciosa e tiranna.
Tra le due appare Pedro, giovane tuttofare ingenuo e divertente, con la testa imbottita di telenovelas, che cerca di mediare tra i caratteri opposti di madre e figlia, raccogliendo le loro rispettive confidenze.
Elsa, che non è mai riuscita a costruirsi una vita indipendente a causa del senso di colpa e degli obblighi morali nei confronti della figura materna, vede in una nuova passione con un extracomunitario la possibilità di liberarsi finalmente della sua “gabbia dorata”.
Un testo molto attuale che, nel mettere in luce i conflitti di interesse dei personaggi, fa emergere la solitudine, l’alienazione, la superficialità dei rapporti umani, la paura dell’ignoto e il razzismo
latente in ognuno di noi. Ma in questa commedia nessun personaggio è veramente colpevole, perché tutti sono allo stesso tempo complici e vittime imprigionati nei rigidi meccanismi che
governano i loro rapporti.