Amore…Tutto il resto è coppia.

Ma è proprio l’amore il cardine in grado di garantire la tenuta della coppia, il collante “magico” capace di mantenere in perfetto equilibrio le forze in gioco in un rapporto a due? Oppure è forse il caso di ricercare nella mera attrazione sessuale, nel basico affetto, nella mediocre abitudine o nell’umana paura della solitudine i soli e veri elementi capaci di far nascere e mantenere in vita quella relazione sociale a due detta coppia? Sposarsi e creare una famiglia, poi, con tanto di prole è davvero un salvagente sufficiente a garantirne la durata?

A questi ed altri interrogativi si cercherà di trovare una risposta in questa divertente e sferzante commedia teatrale: Amore…Tutto il resto è coppia

Lo spettacolo, suddiviso in due atti, presenta, nel primo, una coppia di giovani sposini nell’intimità della loro alcova durante la prima notte di nozze: i novelli coniugi si ritroveranno a doversi mettere a nudo, in tutti i sensi possibili, per la prima volta nella vita, mostrandosi a vicenda tutta la realtà e crudezza che contraddistingue le loro piccole esistenze fino a scoprire l’assenza di qualsiasi diversità poi così profonda nella loro discutibile condotta morale/esistenziale.

Nel secondo atto, sarà una coppia di anziani ad entrare in gioco e a dar ragione a quella massima holbacchiana secondo cui: “la sola grazia visibile capace di concedere il matrimonio è quella di potersi detestare cordialmente”. Gli anziani coniugi, nemici inseparabili da una vita, hanno vissuto una vita scandita da rigidissime routine e riti quotidiani. La percezione del loro tempo coniugale trascorso vien data dall’emergere di continui ricordi ma la memoria, a volte, gioca brutti scherzi, soprattutto ad una certa età, e i due anziani si ritroveranno ad avere ricordi così confusi e frammentari da creare situazioni a dir poco paradossali.

 “Pubbliche virtù e vizi privati” recitava il sottotitolo de “La favola delle api” di Bernard de Mandeville: Amore…Tutto il resto è coppia, è un’applicazione spietata, divertente ed euristica, in campo matrimoniale e sentimentale, di un’affermazione obiettivamente ben dimostrata da tutta la storia delle relazioni umane.

E’ solo appena oltre la coppia, intesa come forzata unione sociale contraddistinta da vuote formule ritualistiche affettive, che dischiude le ali, al di sopra di tutto il cinismo possibile, l’Amore, quello vero.  

Primo atto con:

Corinna Barboni

Michele Palmieri

Secondo atto con:

Fernando Bianchini

Lucia Marchesini

Regia: Marco Bragaglia

Aiuto regia : Piergiorgio Pietroni

Sound design: Paolo F.Bragaglia

Audio: Chiara Pietroni

Scenografia e luci: Marco Bragaglia

Costumi: ITI Moda

Grafica da un’idea di Chiara Pietroni

Studio Inkal (Fabrizio Readaelli)

Una produzione CTR Calabresi Te.Ma Riuniti di Macerata

Drammaturgia: Marco Bragaglia

 (primo atto liberamente ispirato da “Viva gli sposi” di Aldo Nicolaj,

secondo atto liberamente ispirato da “i più cari affetti” di Giorgio Buridan).