ENRICO IV  – Luigi Pirandello – Regia Paolo Nanni .
ENRICO IV – Luigi Pirandello – Regia Paolo Nanni .

ENRICO IV – Luigi Pirandello – Regia Paolo Nanni .

enrico IV 1

Anteprima – Petriolo Teatro Comunale – Venerdì 17 Giugno 2016 ore 21,00

Enrico IV

dramma in due atti tratto dall’omonima opera di Luigi Pirandello.

 

L’opera originale

Enrico IV è un dramma in 3 atti di Luigi Pirandello. Fu scritta nel 1921 e rappresentata il 24 febbraio 1922 al Teatro Manzoni di Milano. Considerato il capolavoro teatrale di Pirandello insieme a Sei personaggi in cerca di autore, Enrico IV è uno studio sul significato della pazzia e sul tema caro all’autore del rapporto, complesso e alla fine inestricabile, tra personaggio e uomo, finzione e verità.

 

La trama originale

Un nobile del primo ‘900 prende parte ad una cavalcata in costume nella quale impersona Enrico IV; alla messa in scena, prendono parte anche Matilde Spina, donna della quale è innamorato, ed il suo rivale in amore Belcredi. Enrico IV viene disarcionato, batte la testa e si convince di essere realmente il personaggio storico che stava impersonando.

La follia dell’uomo viene assecondata dalla sorella Agnese e dal nipote, il marchesino Carlo Di Nolli, che  mettono al suo servizio castello e servitori per alleviare le sue sofferenze;

Dopo 20 anni dalla caduta, Matilde, Belcredi, la loro figlia Frida, Di Nolli e uno psichiatra vanno a trovare Enrico IV con l’intento di individuare possibili cure.

Nello corso dello stratagemma che prevede l’utilizzo di Frida vestita come la madre il giorno della cavalcata  Enrico IV sguaina la spada e ferisce Belcredi. Per sfuggire alla responsabilità del gesto il protagonista continua a impersonare Enrico IV, per scelta o per follia.

 

Note di regia dell’Enrico IV messo in scena dalla CTR

Il cambiamento rispetto al dramma originale risulta in prima istanza dalle atmosfere cupe del Castello. Più aderenti a drammi shakespeariani, ad esempio al Macbeth, che a Pirandello.  Ma rispetto a esse decisamente più spartane, animalesche, guerriere. Provenienti dall’alto medioevo, il cui confine viene tracciato dagli storici proprio nel tempo di Enrico IV.

Ma la vera novità della messa in scena è nel passo ulteriore di indagine del rapporto tra realtà e finzione, realizzato attraverso alcuni cambiamenti sostanziali della drammaturgia. In Pirandello l’indagine appariva per certi versi “sociologica”, mentre nella messa in scena della CTR si sposta a un piano che trascende l’analisi sociale e l’ambito del cosciente, se non anche la psicologia, per arrivare a rappresentare l’inesplicabile capacità generativa dell’arte, o delle proiezioni collettive care a Jung, energie di senso arcaiche e primitive, che rimangono misteriosi motori di produzione di realtà anche nell’epoca contemporanea, oscurata dalle nevrosi e solo apparentemente illuminata dalla ragione.