Note di regia Paolo Nanni
La drammaturgia originale ci porta a bordo del Pequod, con la ciurma e gli ufficiali, all’inseguimento di Moby Dick, seguendo l’ossessione di vendetta di Achab. Proprio Achab è il perno dello spettacolo: la sua presenza/assenza incombe, fascinosa e ambigua, evocativa e terribile, quanto e più di quella della balena bianca. Achab e Moby Dick condividono un destino ancestrale, ineluttabile, definito da dio o dalla natura in un tempo lontano, per motivi imperscrutabili e dimenticati, ma che costituiscono ancora l’essenza del dibattersi umano, sorretto da ansie senza nome, nel tentativo di vivere e sopravvivere.