Note di regia
Una piazzetta veneziana è lo spazio di incontro-scontro tra i personaggi
che animano questa commedia le cui vicende si intrecciano attorno ad una bottega del caffè.
E’ un ambiente variegato ma sostanzialmente ristretto e piccolo come variegato, ristretto e piccolo è l’universo di persone che vi si muove:
caratteri tuttavia profondamente umani, facilmente riscontrabili in ogni tempo e luogo e – per questo – universali.
Ecco allora costumi non precisamente connotati ma frutto di una mescolanza di echi, stili e suggestioni.
Straordinariamente attuale, poi, ci è sembrato l’odore, il rumore del denaro che pervade tutto il lavoro; più dell’onesto agire del caffettiere Ridolfo, più ancora del pettegolezzo sbruffone e inconsapevolmente perfido di Don Marzio è il tintinnio dei soldi – o anche soltanto il loro miraggio – che guida le azioni dei personaggi, muove le loro reazioni e addirittura suscita le loro emozioni.
Rispettosa della leggerezza goldoniana, la nostra messa in scena intende dare risalto alla grandezza di un Autore capace di osservare il mondo e gli uomini con acuta, ma divertita lucidità.